Io amo comunicare. Io adoro parlare, discutere, argomentare, confidare. Io so ascoltare. Penso di saper accogliere storie, pezzi di vita, aneddoti e pianti o risate di amiche o amici. Credo molto nel confronto.
Tanto per dire: il mio precedente fidanzato l’ho conosciuto a un corso di comunicazione: era il relatore.
Transit mi ha scritto, nell’articolo precedente, che il silenzio delle donne gli ricorda visivamente quelle imbambolate bambole con gli occhioni aperti al centro del letto che si usavano nel tempo che fu.
È vero: molte case sono piene di donne che tengono in vita il rapporto perché stanno zitte, mute: guardano vedono tacciono. Donne fragili, impaurite, dipendenti ancora oggi da padri padroni o mariti prepotenti.
MA è pur vero che ci sono donne che, come me, amano talmente il confronto, la comunicazione che alla fine esagerano. Nel senso che non sanno tacere.
Quando una donna deve tacere? Semplicemente quando non…
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